Prima un Irpef a tre aliquote e poi una flat tax incrementale per tutti, anche per i lavoratori dipendenti.
L’obiettivo resta quello dichiarato di ridurre la pressione fiscale, semplificare il sistema e garantire “l’equità orizzontale” da raggiungere soprattutto con una revisione delle tax expenditures che oggi contano più di 600 voci e sottraggono gettito per 165 miliardi.
Il taglio delle spese fiscali, dal quale saranno escluse le detrazioni per spese sanitarie, per l'istruzione e per gli interessi passivi sui mutui prima casa, così come le deduzioni per i contributi di colf e badanti, sarà forfettizzato per scaglione di reddito. Un’ipotesi al momento prevede un 4% per lo scaglione più basso, un 3% del reddito per lo scaglione intermedio e del 2% per il terzo scaglione, fino ad azzerarsi sopra i 100mila euro.
Un regime duale per l’Imposta sul reddito dell’impresa. Il punto di riferimento per la riscrittura delle regole che disciplinano l’Ires è l’entrata in vigore dal prossimo 1° gennaio della Global minimum tax, quell’imposta globale minima da applicare alle multinazionali e pari al 15 per cento. L’idea è dunque quella di introdurre una nuova Ires in linea con le regole internazionali e che possa garantire un maggiore appeal per attrarre capitali stranieri. L’idea di fondo è quella dunque di ridurre l’attuale aliquota del 24% per i due anni successivi se l'imprenditore investe o crea nuova occupazione. L'aliquota scontata, con l’obiettivo progressivo di portarla al 15% come la Gmt, punta a favorire la capitalizzazione delle imprese e premiare chi investe in nuova occupazione e beni strumentali innovativi e qualificati come transizione 4.0, ricerca e sviluppo.
Niente più Irap per le società di persone, gli studi associati e le società tra professionisti con l'introduzione di una sovraimposta sulla base imponibile Ires. Intervento questo necessario per garantire il finanziamento della spesa sanitaria. Occorre ricordare infatti che oggi la sola Irap dei privati garantisce alle regioni entrate per oltre 17 miliardi, stando almeno all’ultimo bollettino diramato nei giorni scorsi dal Dipartimento delle Finanze sugli incassi 2022
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