Premessa
Il decreto legge “PNRR”, approvato dal Consiglio dei Ministri del 26 febbraio scorso e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, introduce un nuovo credito d’imposta relativo al piano transizione 5.0, volto a sostenere gli investimenti in digitalizzazione e nella transizione green delle imprese.
Gli incentivi
Incentivo finalizzato alla doppia transizione dei processi produttivi (digitale ed energetica)
Se si rispettano questi requisiti base il piano prevede anche l'inclusione, nel beneficio, di investimenti:
Aliquote agevolazione
Sono previste nove differenti aliquote
Il calcolo del risparmio energetico
Il raffronto sarà fatto sui consumi dell’anno precedente a quello di avvio degli investimenti, al netto di variazioni dei volumi produttivi e di fattori esterni condizionanti.
Certificazione (doppia e indipendente) obbligatoria
Il progetto di investimento dovrà essere certificato da un valutatore indipendente a cui spetterà attestare in via preliminare il rispetto dei criteri di ammissibilità relativi alla riduzione del consumo di energia. Dopodiché, a investimento ultimato , servirà una certificazione sulla effettiva realizzazione degli investimenti in conformità a quanto progettato.
Per le PMI, le spese relative alla certificazione sono riconosciute in aumento del credito d’imposta per un importo non superiore a 10.000 euro.
È inoltre richiesta la certificazione da parte di un soggetto abilitato alla revisione dei conti, nonché l’indicazione della dicitura normativa in fattura. (per le imprese non obbligate per legge alla revisione dei conti le spese per il rilascio dell'attestazione potranno incrementare il credito fino a 5.000 Euro).
Utilizzo del credito
Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione nel modello F24 in un’unica soluzione entro il 31 dicembre 2025. L’ammontare non compensato entro tale data è riportato in avanti ed è utilizzabile in 5 quote annuali di pari importo.
Mancano ancora le disposizioni attuative
Non sono ancora emanate ad oggi le disposizioni attuative dell’agevolazione saranno comunque stabilite con apposito DM.
Per l’accesso all’agevolazione, le imprese devono presentare apposite comunicazioni al MIMIT ex ante ed ex post rispetto al completamento degli investimenti, nelle modalità e nei termini che saranno definiti dal DM. Mancano anche i criteri per l'individuazione dei certificatori.
L'alternativa degli investimenti 4.0
Nel caso non si raggiungano gli obiettivi di efficienza energetica previsti dal 5.0 con l'acquisto dei beni tecnologicamente avanzati volti alla digitalizzazione questi ultimi potranno usufruire del "vecchio" 4.0 (che dobrebbe rimanere in funzione sino al 2025) pur con aliquote e vantaggi sensibilmente inferiori.
Riepilogo agevolazione 4.0 in vigore:
Beni materiali 4.0:
Beni immateriali 4.0
Studio Associato Lamberti
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