Premessa
La Cassazione, con la sentenza n. 8269, ha chiarito che i proventi derivanti dalla vendita di opere digitali tramite NFT e pagamenti in criptovalute costituiscono reddito imponibile e devono essere dichiarati. La mancata dichiarazione può configurare il reato di dichiarazione infedele se i valori superano le soglie di punibilità previste.
NFT e tassazione: le indicazioni della Cassazione
Obblighi fiscali per chi opera con NFT e criptovalute
La vicenda esaminata nella sentenza
L'imputato aveva sostenuto che l'oggetto della transazione non era l'opera digitale in sé creata dallo stesso ma il suo NFT (ossia il certificato digitale che ne attesta la proprietà e l'autenticità digitale).
Di diverso parere la Corte di Cassazione che ha stabilito che l'NFT dev'essere considerato come lo strumento rappresentativo di una altro bene che ne incorpora (seppur anche solo virtualmente) tutte le caratteristiche.
Anche la posizione della difesa sulla non rilevanza reddituale visto il pagamento in criptovalute (ethereum nel caso) è stata disconosciuta dalla Corte in quanto l'ethereum ha a sua volta una valutazione espressa in moneta corrente.
Conclusione
Questa sentenza rappresenta un punto di riferimento nella fiscalità delle opere digitali e delle criptovalute per gli operatori del settore.
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